Resoconto scalata 2010: Piramide Vincent 4215 metri (18 agosto)
Ecco uno dei miei resoconti del 2010.
Partenza ore 5.45 da Nuarsaz (1156 m) cielo sereno +11.2°C
Discesa ad Antey (1074 m), cielo sereno +10.9°C
Arrivo a Chatillon (549 m), cielo sereno +13.5°C
Imboccata strada statale in direzione di Point St Martin.
Passato attraverso Verres (391 m) Alba sulle cime più alte, cielo sereno +12.9°C.
Point St Martin (345 m) cielo sereno +13.8°C
Imboccata la strada statale per Gressoney
Raggiunta Issime (960 m) cielo sereno +10.9°C
La salita prosegue verso Gressoney Saint Jean (1385 m), cielo sereno +7.8°C
Arrivati a Gressoney La Trinitè (1635 m), ampio paesaggio verso: Castore (4228 m), Punta Jolanda (2250 m), Piramide Vincent (4215m). Cielo sereno +6.9°C
La salita prosegue verso un piazzale da cui partono le varie funivie verso Colle Bettaforca (2750 m) e Gabiet (circa 2300-2400 m). Cielo sereno +5.0°C, neve presente da circa 2500 metri, grazie alla nevicata di ferragosto.
Si prende la prima corsa della gabinovia alle 7.15, si sale fino a Gabiet, piccola spolverata di neve, cielo sereno e -1.2°C
Attesa di 20 minuti e si prosegue con la seconda gabinovia che sale al Passo Salati (2971 m). A quota 2700 metri paesaggio quasi del tutto bianco! Visuale inaspettata su Polluce (4091 m). Arrivo a Passo Salati, mare di nubi in direzione di Alagna Valsesia e altrettante più scure in arrivo dal Monte Bianco. Vento a 30 km/h, cielo temporaneamente sereno e -4.2°C. 10 cm di neve al suolo, non omogenea.
Camminata verso la stazione della funiva che porta a Punta Indren, che arriva a 3275 metri di quota sul ghiacciaio Indren. Qui 40 cm di neve al suolo e -5.6°C. Scure nubi in arrivo da ovest, tuttavia per il forte sole la temperatura percepita è pari a 0 gradi e quindi relativamente alta. Indosso imbragature e il relativo materiale da salita (ramponi, picozza) e parto. Si incontrano i primi crepacci e il vento cessa. Comincia una semplice arrampicata verso delle roccette, percorrendo circa 300 di dislivello metri in 1 ora. Si nota la gelata notturna perché da un costone di roccia pendevano molte stallattiti.
Dopo le roccette si giunge in cima su un pianoro. Vista su Rifugio Città di Mantova (3498 m) e Rifugio Gnifetti (3647 m), distanti poco più di 1 ora di cammino. Cielo sereno e -4.5°C, le velature sono sempre più vicine e il vento aumenta con raffiche intorno a 30 km/h. Paesaggio completamente innevato, vista stupenda sul ghiacciaio, si intravede il Monte Bianco. Monto i Ramponi da ghiaccio, ci leghiamo e si parte verso la parte centrale del ghiacciaio.
La marcia è abbastanza faticosa, anche per il sole fortissimo. Dopo una prima salita giungiamo a un’altra parte pianeggiante e facciamo una piccola sosta. Cielo sereno e -3.5°C. Cominciano ad aprirsi i primi crepacci, il paesaggio è stupendo solo neve e vette. Passo a 2 metri da un crepaccio e rimango sbalordito dalla profondità, quasi sembra di caderci dentro talmente è profondo!
Stiamo percorrendo la salita finale che ci porterà al Col del Lys, noto anche come lo spartiacque del Monte Rosa (circa 4000 m). Da qua si dipartono le varie vie che portano al Rifugio Regina Margherita (4554 m), al Lyskamm (4527 m, forse mia prossima vetta) e alla Piramide Vincent (4215 m).
Dopo una salita di un’ora circa giungiamo al colle e qui si alza un vento da paura! Wind Chill intorno a -15 e raffiche che superano gli 80 km/h. Temperatura che cala a -8.1°C, qui stavolta il freddo si fa sentire poiché il sole viene coperto dalle nubi.
Questo è il punto di ritrovo di molte cordate e poi ognuna prenderà la propria via. Siamo a circa 4090 m. Proprio per complicare le cose, arrivano anche turbini di neve fastidiosissimi, che ti sbattono per terra. La parte finale dell’ascesa è stato la più faticosa in assoluto per il vento, il freddo e la neve. Alle 14 circa siamo in vetta a 4215 metri di quota!! Per le nuvole non si vedeva un gran che però ovviamente tutti eravamo felicissimi per essere riusciti a salire nonostante il tempo fosse pessimo. In vetta la temperatura era attorno a -10°C ma per fortuna il vento era cessato un po’. Per circa 10 minuti siamo in vetta a fare foto e poi scendiamo verso la via del ritorno.
La discesa avviene in 3 ore circa senza alcuna sosta. Scesi sotto il Col del Lys il vento cessa e si gode di una calma assoluta. A 3800 metri di quota la temperatura è di circa -3 gradi sottozero, ma ripeto che nonostante fosse negativa si stava benissimo, ho persino tolto la giaccavento!! Intanto il cielo si era coperto e comincia a cadere qualche fiocco.
Dopo la prima parte sostiamo al rifugio Città di Mantova (3498 m) e poi ripartiamo. In circa 1 ora e 30 minuti siamo all’arrivo della funivia. L’ultima parte è stata veramente distruttiva! Non c’è la faceva più!
Notevole era l’accumulo di neve fresca presente al suolo: 80 cm in vetta, 50 al rifugio e 30 cm 3200 metri. Arrivati a Punta Indren il cielo era coperto e pioveva debolmente con 2.5°C. Così abbiamo ripetuto il percorso iniziale e siamo tornati a Nuarsaz, frazione di Antey-Saint-Andrè.
Comunque scalare un 4000 è davvero devastante. Non si riesce neanche a mangiare per la quota e poi il giorno dopo non si sta in piedi dal male alla gambe! Quindi per affrontare esperienze del genere bisogna essere preparati sia dal punto di vista fisico che psicologico.
ecco delle foto:
vista da Punta Indren, con il mare di nubi:
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Vista dal Pianoro a 3500 m
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La piramide vincent vista dal pianoro a 3500 m
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Le nubi..
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5 ore prima ero li dove c'è la casetta vicino al lago
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La valle di Gressoney vista da 3800 m
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Ecco uno dei miei resoconti del 2010.
Partenza ore 5.45 da Nuarsaz (1156 m) cielo sereno +11.2°C
Discesa ad Antey (1074 m), cielo sereno +10.9°C
Arrivo a Chatillon (549 m), cielo sereno +13.5°C
Imboccata strada statale in direzione di Point St Martin.
Passato attraverso Verres (391 m) Alba sulle cime più alte, cielo sereno +12.9°C.
Point St Martin (345 m) cielo sereno +13.8°C
Imboccata la strada statale per Gressoney
Raggiunta Issime (960 m) cielo sereno +10.9°C
La salita prosegue verso Gressoney Saint Jean (1385 m), cielo sereno +7.8°C
Arrivati a Gressoney La Trinitè (1635 m), ampio paesaggio verso: Castore (4228 m), Punta Jolanda (2250 m), Piramide Vincent (4215m). Cielo sereno +6.9°C
La salita prosegue verso un piazzale da cui partono le varie funivie verso Colle Bettaforca (2750 m) e Gabiet (circa 2300-2400 m). Cielo sereno +5.0°C, neve presente da circa 2500 metri, grazie alla nevicata di ferragosto.
Si prende la prima corsa della gabinovia alle 7.15, si sale fino a Gabiet, piccola spolverata di neve, cielo sereno e -1.2°C
Attesa di 20 minuti e si prosegue con la seconda gabinovia che sale al Passo Salati (2971 m). A quota 2700 metri paesaggio quasi del tutto bianco! Visuale inaspettata su Polluce (4091 m). Arrivo a Passo Salati, mare di nubi in direzione di Alagna Valsesia e altrettante più scure in arrivo dal Monte Bianco. Vento a 30 km/h, cielo temporaneamente sereno e -4.2°C. 10 cm di neve al suolo, non omogenea.
Camminata verso la stazione della funiva che porta a Punta Indren, che arriva a 3275 metri di quota sul ghiacciaio Indren. Qui 40 cm di neve al suolo e -5.6°C. Scure nubi in arrivo da ovest, tuttavia per il forte sole la temperatura percepita è pari a 0 gradi e quindi relativamente alta. Indosso imbragature e il relativo materiale da salita (ramponi, picozza) e parto. Si incontrano i primi crepacci e il vento cessa. Comincia una semplice arrampicata verso delle roccette, percorrendo circa 300 di dislivello metri in 1 ora. Si nota la gelata notturna perché da un costone di roccia pendevano molte stallattiti.
Dopo le roccette si giunge in cima su un pianoro. Vista su Rifugio Città di Mantova (3498 m) e Rifugio Gnifetti (3647 m), distanti poco più di 1 ora di cammino. Cielo sereno e -4.5°C, le velature sono sempre più vicine e il vento aumenta con raffiche intorno a 30 km/h. Paesaggio completamente innevato, vista stupenda sul ghiacciaio, si intravede il Monte Bianco. Monto i Ramponi da ghiaccio, ci leghiamo e si parte verso la parte centrale del ghiacciaio.
La marcia è abbastanza faticosa, anche per il sole fortissimo. Dopo una prima salita giungiamo a un’altra parte pianeggiante e facciamo una piccola sosta. Cielo sereno e -3.5°C. Cominciano ad aprirsi i primi crepacci, il paesaggio è stupendo solo neve e vette. Passo a 2 metri da un crepaccio e rimango sbalordito dalla profondità, quasi sembra di caderci dentro talmente è profondo!
Stiamo percorrendo la salita finale che ci porterà al Col del Lys, noto anche come lo spartiacque del Monte Rosa (circa 4000 m). Da qua si dipartono le varie vie che portano al Rifugio Regina Margherita (4554 m), al Lyskamm (4527 m, forse mia prossima vetta) e alla Piramide Vincent (4215 m).
Dopo una salita di un’ora circa giungiamo al colle e qui si alza un vento da paura! Wind Chill intorno a -15 e raffiche che superano gli 80 km/h. Temperatura che cala a -8.1°C, qui stavolta il freddo si fa sentire poiché il sole viene coperto dalle nubi.
Questo è il punto di ritrovo di molte cordate e poi ognuna prenderà la propria via. Siamo a circa 4090 m. Proprio per complicare le cose, arrivano anche turbini di neve fastidiosissimi, che ti sbattono per terra. La parte finale dell’ascesa è stato la più faticosa in assoluto per il vento, il freddo e la neve. Alle 14 circa siamo in vetta a 4215 metri di quota!! Per le nuvole non si vedeva un gran che però ovviamente tutti eravamo felicissimi per essere riusciti a salire nonostante il tempo fosse pessimo. In vetta la temperatura era attorno a -10°C ma per fortuna il vento era cessato un po’. Per circa 10 minuti siamo in vetta a fare foto e poi scendiamo verso la via del ritorno.
La discesa avviene in 3 ore circa senza alcuna sosta. Scesi sotto il Col del Lys il vento cessa e si gode di una calma assoluta. A 3800 metri di quota la temperatura è di circa -3 gradi sottozero, ma ripeto che nonostante fosse negativa si stava benissimo, ho persino tolto la giaccavento!! Intanto il cielo si era coperto e comincia a cadere qualche fiocco.
Dopo la prima parte sostiamo al rifugio Città di Mantova (3498 m) e poi ripartiamo. In circa 1 ora e 30 minuti siamo all’arrivo della funivia. L’ultima parte è stata veramente distruttiva! Non c’è la faceva più!
Notevole era l’accumulo di neve fresca presente al suolo: 80 cm in vetta, 50 al rifugio e 30 cm 3200 metri. Arrivati a Punta Indren il cielo era coperto e pioveva debolmente con 2.5°C. Così abbiamo ripetuto il percorso iniziale e siamo tornati a Nuarsaz, frazione di Antey-Saint-Andrè.
Comunque scalare un 4000 è davvero devastante. Non si riesce neanche a mangiare per la quota e poi il giorno dopo non si sta in piedi dal male alla gambe! Quindi per affrontare esperienze del genere bisogna essere preparati sia dal punto di vista fisico che psicologico.
ecco delle foto:
vista da Punta Indren, con il mare di nubi:
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Vista dal Pianoro a 3500 m
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La piramide vincent vista dal pianoro a 3500 m
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Le nubi..
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5 ore prima ero li dove c'è la casetta vicino al lago
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La valle di Gressoney vista da 3800 m
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