Oymyakon, il paese più freddo del mondo
Siamo in Yakuzia, regione nord-orientale della Siberia; è nato qui, nel 1640, sulle rive del fiume Indigirka, Oymyakon paese che oggi conta un migliaio di abitanti e che nel 1926 ha toccato la temperatura più bassa che sia mai stata registrata in un paese abitato: 71.2 gradi sotto zero! (*)
Oymyakon significa “acqua non congelata” e il nome probabilmente è legato alle sorgenti calde sotterranee che impediscono al fiume di ghiacciare durante il lungo inverno, cosa essenziale per la sopravvivenza della vita in questo remoto paese. Qui infatti la stagione invernale dura nove mesi e la temperatura abituale è di circa -50 gradi, mentre nel breve periodo estivo la temperatura può raggiungere anche i 30 gradi; le casette sono fatte in legno e riscaldate a carbone (dentro si sta sui 30 gradi per accumulare calore e resistere più a lungo alle rigide temperature esterne), i bagni si trovano in giardino in piccole capanne non riscaldate e non ci sono strutture alberghiere (si alloggia nelle case degli abitanti); il pesce viene venduto congelato (bastano circa 30 secondi perché si geli una volta pescato) e così anche il latte, venduto in forme molto simili a quelle di formaggio.
L’evento principale ad Oymyakon è il Kaltepol Festival, il festival del polo del freddo, che si tiene nel mese di marzo. Visitatori regolari del festival sono Babbo Natale, dalla Lapponia, e padre Frost, da Veliky Ustyug: l’evento principale è un rally di 1270 chilometri su strade innevate tra Yakutsk, la capitale della Yakuzia, e Oymyakon, ma non mancano spettacoli, una fiera di abbigliamento, arte e cucina dei popoli del nord, una corsa di renne, una gara di pesca e molto altro ancora.
(*) Dato errato! Il record ufficiale sembrerebbe essere di -67.7°C, registrati il 6 febbraio 1933.
Fonte: travelblog.it
Siamo in Yakuzia, regione nord-orientale della Siberia; è nato qui, nel 1640, sulle rive del fiume Indigirka, Oymyakon paese che oggi conta un migliaio di abitanti e che nel 1926 ha toccato la temperatura più bassa che sia mai stata registrata in un paese abitato: 71.2 gradi sotto zero! (*)
Oymyakon significa “acqua non congelata” e il nome probabilmente è legato alle sorgenti calde sotterranee che impediscono al fiume di ghiacciare durante il lungo inverno, cosa essenziale per la sopravvivenza della vita in questo remoto paese. Qui infatti la stagione invernale dura nove mesi e la temperatura abituale è di circa -50 gradi, mentre nel breve periodo estivo la temperatura può raggiungere anche i 30 gradi; le casette sono fatte in legno e riscaldate a carbone (dentro si sta sui 30 gradi per accumulare calore e resistere più a lungo alle rigide temperature esterne), i bagni si trovano in giardino in piccole capanne non riscaldate e non ci sono strutture alberghiere (si alloggia nelle case degli abitanti); il pesce viene venduto congelato (bastano circa 30 secondi perché si geli una volta pescato) e così anche il latte, venduto in forme molto simili a quelle di formaggio.
L’evento principale ad Oymyakon è il Kaltepol Festival, il festival del polo del freddo, che si tiene nel mese di marzo. Visitatori regolari del festival sono Babbo Natale, dalla Lapponia, e padre Frost, da Veliky Ustyug: l’evento principale è un rally di 1270 chilometri su strade innevate tra Yakutsk, la capitale della Yakuzia, e Oymyakon, ma non mancano spettacoli, una fiera di abbigliamento, arte e cucina dei popoli del nord, una corsa di renne, una gara di pesca e molto altro ancora.
(*) Dato errato! Il record ufficiale sembrerebbe essere di -67.7°C, registrati il 6 febbraio 1933.
Fonte: travelblog.it
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