Come leggere una carta meteo: CAPE - Lifted Index
La sigla CAPE sta per Convective Available Potential Energy, tradotto letteralmente significa "Energia potenziale disponibile per la convezione". Il CAPE è difatti un'energia, che si misura in Joule su chilogrammo (J/Kg) e serve a capire dove potrebbero aversi fenomeni temporaleschi violenti. Il condizionale è d'obbligo, perché ricordiamoci che è energia potenziale, è necessario quindi che vi siano i fattori per lo sviluppo di temporali. Più il CAPE è elevato, più energia è presente in atmosfera e, di conseguenza, maggiori sono le possibilità di fenomeni violenti.
E' possibile "accumulare" quest'energia, ad esempio, durante le giornate soleggiate e calde, ma non obbligatoriamente si avranno temporali violenti, se le condizioni meteorologiche non lo permettono.
Nella carta sopra riportata possiamo notare come il Piemonte ed il Veneto, in particolare, abbiano un CAPE piuttosto elevato, anche se non eccessivamente, ovvero intorno ai 1000J/Kg o poco più, se si osserva la scala a fianco.
Per quanto riguarda il Lifted Index, il discorso è un po' più complesso. Anch'esso è un indice utile a conoscere le zone soggette a possibili fenomeni violenti e si misura in °C.
I valori riportati sulle carte (-3, 0, 8...) indicano la differenza di temperatura tra quella presente a 500hPa e quella che una particella d'aria raggiunge, sempre a tale quota, salendo dal suolo.
Esaminando ancora la carta sopra riportata, notiamo come su parte del Centro-Italia, ad esempio, sia presente un valore di 2°C. Ciò significa, supponendo che a 500hPa vi sia una temperatura di -10°C, che una particella d'aria, raggiungendo quella quota, avrà una temperatura di -12°C. Attenzione: -12°C e NON -8, perché è una differenza tra le due temperature, quindi possiamo verificarla con questi semplici calcoli
-10°C - (-12°C) = -10°C + 12°C = +2°C
Al contrario del CAPE, più il valore di Lifted Index è basso, maggiori sono le possibilità di temporali anche violenti. In generale, valori superiori allo 0, indicano una bassa probabilità di temporali, che possono però rivelarsi forti con valori inferiori a -2/-3°C.
Sky - Meteopb.it
La sigla CAPE sta per Convective Available Potential Energy, tradotto letteralmente significa "Energia potenziale disponibile per la convezione". Il CAPE è difatti un'energia, che si misura in Joule su chilogrammo (J/Kg) e serve a capire dove potrebbero aversi fenomeni temporaleschi violenti. Il condizionale è d'obbligo, perché ricordiamoci che è energia potenziale, è necessario quindi che vi siano i fattori per lo sviluppo di temporali. Più il CAPE è elevato, più energia è presente in atmosfera e, di conseguenza, maggiori sono le possibilità di fenomeni violenti.
E' possibile "accumulare" quest'energia, ad esempio, durante le giornate soleggiate e calde, ma non obbligatoriamente si avranno temporali violenti, se le condizioni meteorologiche non lo permettono.
Nella carta sopra riportata possiamo notare come il Piemonte ed il Veneto, in particolare, abbiano un CAPE piuttosto elevato, anche se non eccessivamente, ovvero intorno ai 1000J/Kg o poco più, se si osserva la scala a fianco.
Per quanto riguarda il Lifted Index, il discorso è un po' più complesso. Anch'esso è un indice utile a conoscere le zone soggette a possibili fenomeni violenti e si misura in °C.
I valori riportati sulle carte (-3, 0, 8...) indicano la differenza di temperatura tra quella presente a 500hPa e quella che una particella d'aria raggiunge, sempre a tale quota, salendo dal suolo.
Esaminando ancora la carta sopra riportata, notiamo come su parte del Centro-Italia, ad esempio, sia presente un valore di 2°C. Ciò significa, supponendo che a 500hPa vi sia una temperatura di -10°C, che una particella d'aria, raggiungendo quella quota, avrà una temperatura di -12°C. Attenzione: -12°C e NON -8, perché è una differenza tra le due temperature, quindi possiamo verificarla con questi semplici calcoli
-10°C - (-12°C) = -10°C + 12°C = +2°C
Al contrario del CAPE, più il valore di Lifted Index è basso, maggiori sono le possibilità di temporali anche violenti. In generale, valori superiori allo 0, indicano una bassa probabilità di temporali, che possono però rivelarsi forti con valori inferiori a -2/-3°C.
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